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Sostenibilità

Articoli, racconti e notizie ralative a Vini Brumat e al suo impegno per la sostenibilità

Vendemmia 2024: sfide e promesse

Vendemmia 2024: sfide e promesse 400 500 vinibrumat

La vendemmia è sempre un momento di grande attesa e trepidazione, accolto con rispetto e scandito dal ritmo della natura.

Quest’anno è iniziata, con anticipo, nella terza settimana di luglio con la raccolta dello Chardonnay, le cui uve serviranno per il primo metodo classico di Brumat Gabriele, il Blanc de Blancs. Un sogno e progetto fortemente voluto che diventerà realtà a dicembre 2024, con l’uscita della prima edizione figlia dalla vendemmia del 2022.

Blanc de Blancs sarà un vino speciale, il frutto di anni di lavoro e dedizione. Nei prossimi mesi, con la stessa attenzione che mettiamo nella cura dei vigneti, decideremo se il nostro metodo classico sarà un raffinato brut o un essenziale brut nature, ben consapevoli che ogni decisione è un atto d’amore verso il nostro lavoro.

Ma cosa ha caratterizzato questa vendemmia 2024?

Il clima non è stato clemente: il ghiaccio primaverile, le piogge di giugno e poi l’intenso caldo torrido hanno reso quest’annata particolarmente complessa. La produzione sarà leggermente inferiore rispetto al 2023, ma la nostra uva è forte e sana e promette vini di grande intensità e personalità.

La qualità dell’uva è il frutto di un lavoro attento e scrupoloso in vigna, fatto di interventi mirati e tempestivi, di quella cura costante che ci contraddistingue come vignaioli FIVI.

Quest’anno, poi, c’è una novità che riempie di maggior entusiasmo la vendemmia 2024: per la prima volta produrremo un rosso da meditazione, ottenuto dall’appassimento in cassetta delle uve Merlot.

È una scelta che guarda al futuro e rappresenta il nostro desiderio di creare una completa esperienza degustativa di nicchia restando sempre fedeli a noi stessi e alla terra che ci nutre.

Ogni vendemmia, ogni annata, ha la sua storia. È un viaggio che si ripete, ma mai uguale a se stesso. Dietro ogni bottiglia c’è un anno di lavoro, di attese, di sogni, obiettivi e traguardi. Questo 2024 ci ha reso maggiormente consapevoli che le sfide non fanno che rendere più dolce il momento in cui il vino si fa vita e la vita diventa vino.

© Vini Brumat – © Crediti fotografici: Luca Zonch

Malvasia: i vitigni antichi di Brumat Gabriele espressione del territorio.

Malvasia: i vitigni antichi di Brumat Gabriele espressione del territorio. 400 500 vinibrumat

La Malvasia, una varietà di uva con radici antiche e nobili, racconta un viaggio attraverso la storia e la cultura vinicola di diverse regioni.

La sua storia inizia nei territori del Mediterraneo, dove il vitigno veniva coltivato sin dall’epoca romana, ma con il tempo ha attraversato le frontiere, trovando nuovi terroir che hanno esaltato le sue caratteristiche uniche, tra questi anche il Friuli Venezia Giulia.

La storia della Malvasia.

Il suo nome ha origini antiche e piuttosto affascinanti: deriva dal termine “Monemvasia“, una cittadina fortificata sulla costa orientale del Peloponneso, in Grecia, dove i Veneziani ebbero l’occasione di gustare per la prima volta questo vino “dolce aromatico medicamentoso”.

E proprio i Veneziani giocarono un ruolo cruciale nella propagazione e valorizzazione di questo pregiato vitigno, tanto che Malvasia a Venezia divenne sinonimo di luogo in cui si beve bene e le Malvase erano i “locali” dedicati al consumo di questo vino.

Nel corso dei secoli, infatti, i Veneziani hanno avuto un impatto significativo nella diffusione della Malvasia in tutta la regione adriatica, in particolare nelle zone dell’Italia nord-orientale e della Croazia. Grazie alla loro potente influenza commerciale e culturale, i Veneziani non solo hanno esportato il vino, ma hanno anche contribuito a sviluppare tecniche di vinificazione che hanno esaltato le qualità uniche della Malvasia.

Grazie a loro, la produzione di Malvasie si diffuse in Grecia, Dalmazia, Francia del sud, Spagna e Portogallo e durante il Rinascimento divenne particolarmente famosa in Italia, soprattutto in Toscana e nelle regioni del nord, come il Friuli-Venezia Giulia.

La Malvasia in Friuli Venezia Giulia.

Nel Friuli Venezia Giulia la Malvasia ha trovato una casa ideale. La tradizione vitivinicola friulana, che affonda le radici nei secoli, ha infatti saputo preservare e valorizzare la Malvasia, trasformandola in un simbolo di qualità e autenticità.

Qui la Malvasia si esprime attraverso una varietà di stili e interpretazioni, ognuna delle quali riflette le caratteristiche uniche del terroir locale.

La regione offre un ambiente ideale per la coltivazione di questa varietà, con i suoi terreni ricchi di minerali e un clima che favorisce la maturazione ottimale delle uve. Le Malvasia del Friuli Venezia Giulia si distinguono per la loro eleganza e complessità, con note che spaziano dal floreale al fruttato, arricchite da una freschezza che rende i vini particolarmente apprezzati.

Le Malvasie del Friuli sono piante vigorose, con le loro foglie ampie e produzioni medio alte che variano dai 60 ai 100 quintali ettaro in base al territorio. La loro vigoria porta ad avere delle uve con salinità, freschezze e acidità sostenute. E sono proprio queste caratteristiche – la salinità, la freschezza, l’equilibrio – a rendere la Malvasia così unica.

La Malvasia Istriana.

In Italia esistono ben 20 varietà di Malvasia, a bacca bianca e nera, aromatici e non aromatici, derivanti da differenti cloni e biotipi.

Una di queste varietà è la Malvasia Istriana, una delle espressioni più interessanti anche in Friuli Venezia Giulia.

Questo sottotipo di Malvasia è spesso più profumato e aromaticamente intenso rispetto ad altre varianti, con note di fiori bianchi, frutta matura e spezie, che la rendono un vino affascinante e complesso.

Le uve di Malvasia Istriana sono coltivate principalmente nelle zone collinari della regione, dove i terreni ben drenati e il clima temperato favoriscono una maturazione ottimale. Il risultato è un vino che combina freschezza e struttura, con un bouquet aromatico che spazia dal floreale al fruttato, arricchito da una leggera nota minerale.

Malvasia Brumat Gabriele.

Tra le tante interpretazioni della Malvasia Istriana, la Malvasia IGT Friuli Venezia Giulia Brumat Gabriele è un esempio di come questo vitigno possa essere interpretato con delicatezza e sofisticazione.

Con il suo colore oro tenue e luminoso, è un vino che affascina fin dal primo sguardo. Il naso si apre con sentori di fiori gialli, come la mimosa e la rosa gialla, che si intrecciano con note di miele e frutti maturi come la pesca gialla e l’albicocca.

La freschezza muschiata e balsamica di questo vino è accentuata da toni di erbe aromatiche e una sottile nota rocciosa, che conferisce complessità e profondità senza sovraccaricare il palato.

In bocca si presenta glicerico e vellutato, con un ritorno immediato della frutta e una freschezza equilibrata. La nota sapida e quasi salata esplode al finale, esaltando la componente floreale e lasciando una sensazione di piacevole equilibrio.

Vitigni antichi espressione del territorio.

La Malvasia Brumat Gabriele, da oltre settant’anni ha trovato nella zona DOC Friuli Isonzo, nella parte Orientale del Friuli Venezia Giulia, una casa perfetta. In questi terreni, vigorosa e armoniosa, regala una produzione che esprime l’anima del territorio.

Le sue ampie foglie e la vegetazione rigogliosa, risultato di un’attenzione scrupolosa e di una gestione sapiente dei vigneti, contribuiscono a mantenere intatte le sue caratteristiche aromatiche: freschezza, acidità e un equilibrio che continua a evolvere anche dopo le operazioni di potatura.

Queste viti antiche sono testimoni di annate aride, piovose, di stagioni imprevedibili. Sono viti stabili, resistenti, integrate in un ecosistema che le ha accolte e con cui hanno trovato un equilibrio straordinario. Il loro valore è inestimabile, perché racchiudono la memoria e l’essenza di un luogo, e il vino che ne deriva è un viaggio nel tempo, una finestra aperta su un passato che continua a vivere, ogni anno, in ogni sorso.

Per questo è fondamentale preservarle. Sono l’anima del terroir, un legame indissolubile con la terra e il tempo, che non può essere spezzato.

Una degustazione, un racconto.

Immaginate di trovarvi all’alba, con il sole che inizia a riscaldare gli acini dorati della vigna di Malvasia. I fiori gialli che costellano la vigna si fanno più intensi, e la rosa gialla sboccia insieme alla mimosa dolce, richiamando le api. Il profumo del miele si mescola all’aria fresca del mattino, evocando un’armonia di sensazioni che si riflettono nel calice.

Ogni sorso di Malvasia Brumat Gabriele è un viaggio nel tempo, un ritorno ai ricordi delle merende di un tempo e alle giornate di lavoro nei vigneti.

Il morso succoso di una pesca matura, l’albicocca spaccata e l’olio essenziale di mandarino si fondono in un’esplosione di sapori che abbracciano il palato. Il finale sapido e floreale è la magia racchiusa in un cristallo di sale, che invita a ricominciare il racconto da capo.

 

© Riproduzione Riservata

Crediti foto: Azienda Agricola Brumat Gabriele

Vini Brumat: impegno costante per la sostenibilità al Cinebike Festival

Vini Brumat: impegno costante per la sostenibilità al Cinebike Festival 150 150 vinibrumat

Anno dopo anno il tema della sostenibilità è sempre più sentito dalla nostra azienda.

La partecipazione a corsi per capire come possiamo applicare gli standard ESG, la collaborazione con un agronomo – Antonio – che sposa in maniera sincera lo sviluppo e il mantenimento della biodiversità in vigneto. Ancora, il mantenimento della certificazione SQNPI che impone determinati dettami come quello di dichiarare, con numeri alla mano, come si monitora/registra:

  • la produzione dei reflui dell’impianto di trasformazione e/o conservazione e/o condizionamento;
  • gli scarti ed i sottoprodotti della lavorazione;
  • il consumo di acqua dolce prelevata da corpo idrico superficiale o di falda ed utilizzata nell’impianto di trasformazione e/o condizionamento;
  • il consumo di energia; l’uso di imballaggi ecosostenibili e il rispetto dei diritti dei lavoratori.

E, non ultimo, la conversione al biologico per rispettare ancora di più l’equilibrio naturale del terroir e dei vigneti, senza alcuna traccia di prodotti di sintesi.

Un impegno verso un futuro sostenibile.

In considerazione di queste convinzioni ed azioni, siamo sempre alla ricerca di sposare iniziative di terzi che possano essere fedeli testimoni di questo nostro impegno giornaliero. Così questa volta, su proposta del Sindaco di Medea, abbiamo accettato di ospitare un evento inserito nel programma Cinebike Festival, II edizione.

Abbiamo accolto il festival come un’opportunità per promuovere un modello di vita più sostenibile e per dimostrare che è possibile godere della cultura e dell’intrattenimento rispettando al contempo il nostro pianeta.

Soprattutto, il festival si è fatto eco di un possibile mondo ad emissioni zero e questo risuona profondamente con i valori e la missione della nostra azienda, che concentra da sempre un’attenzione costante alla sostenibilità in ogni fase del processo produttivo.

L’invito al Cinebike Festival, e in particolare la sfida di una “produzione circense” ad emissioni zero – o quasi -, riflette perfettamente il nostro approccio. La nostra azienda è infatti convinta che ogni piccolo passo verso la sostenibilità possa contribuire significativamente alla lotta contro la crisi climatica.

L’importanza della sostenibilità ambientale per un vignaiolo.

Il vigneto non è solo un luogo di produzione, ma un ecosistema complesso che richiede un equilibrio delicato.

La gestione sostenibile del vigneto aiuta a preservare la biodiversità locale, proteggendo flora e fauna che contribuiscono all’equilibrio naturale. Pratiche come la coltivazione biologica e l’uso di coperture vegetali tra i filari riducono l’erosione del suolo e migliorano la sua struttura e fertilità nel lungo periodo.

La salute del suolo e delle piante è direttamente correlata alla qualità delle uve e, di conseguenza, del vino. Evitando pesticidi e fertilizzanti chimici, i vignaioli sostenibili favoriscono un terreno più ricco di microorganismi benefici che contribuiscono alla vitalità della vite.

Questo approccio può migliorare la complessità e l’autenticità dei vini, poiché le viti in salute sono in grado di esprimere meglio le caratteristiche uniche del terroir.

L’impegno verso la sostenibilità si riflette anche nella riduzione dell’impronta ecologica del vigneto. Utilizzando energie rinnovabili, implementando sistemi di irrigazione efficienti e riducendo il consumo di acqua, siamo convinti che i vignaioli possano significativamente diminuire l’impatto ambientale delle loro attività.

Inoltre, il riciclaggio e la gestione responsabile dei rifiuti, così come la riduzione dell’uso di plastica e altri materiali non biodegradabili, sono fondamentali per minimizzare la pressione sull’ambiente.

Convinti di tutto questo, il supporto di Vini Brumat al Cinebike Festival rappresenta un’espressione concreta del suo impegno per un futuro più verde e sostenibile.

Con la partecipazione a questo evento, siamo felici di aver ribadito la nostra dedizione alla causa ambientale e invitiamo tutti a unirsi a questa sfida per un mondo a emissioni zero.

© Riproduzione Riservata