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Vini Brumat: notizie, approfondimenti e racconti sui nostri vini

Malvasia: i vitigni antichi di Brumat Gabriele espressione del territorio.

Malvasia: i vitigni antichi di Brumat Gabriele espressione del territorio. 400 500 vinibrumat

La Malvasia, una varietà di uva con radici antiche e nobili, racconta un viaggio attraverso la storia e la cultura vinicola di diverse regioni.

La sua storia inizia nei territori del Mediterraneo, dove il vitigno veniva coltivato sin dall’epoca romana, ma con il tempo ha attraversato le frontiere, trovando nuovi terroir che hanno esaltato le sue caratteristiche uniche, tra questi anche il Friuli Venezia Giulia.

La storia della Malvasia.

Il suo nome ha origini antiche e piuttosto affascinanti: deriva dal termine “Monemvasia“, una cittadina fortificata sulla costa orientale del Peloponneso, in Grecia, dove i Veneziani ebbero l’occasione di gustare per la prima volta questo vino “dolce aromatico medicamentoso”.

E proprio i Veneziani giocarono un ruolo cruciale nella propagazione e valorizzazione di questo pregiato vitigno, tanto che Malvasia a Venezia divenne sinonimo di luogo in cui si beve bene e le Malvase erano i “locali” dedicati al consumo di questo vino.

Nel corso dei secoli, infatti, i Veneziani hanno avuto un impatto significativo nella diffusione della Malvasia in tutta la regione adriatica, in particolare nelle zone dell’Italia nord-orientale e della Croazia. Grazie alla loro potente influenza commerciale e culturale, i Veneziani non solo hanno esportato il vino, ma hanno anche contribuito a sviluppare tecniche di vinificazione che hanno esaltato le qualità uniche della Malvasia.

Grazie a loro, la produzione di Malvasie si diffuse in Grecia, Dalmazia, Francia del sud, Spagna e Portogallo e durante il Rinascimento divenne particolarmente famosa in Italia, soprattutto in Toscana e nelle regioni del nord, come il Friuli-Venezia Giulia.

La Malvasia in Friuli Venezia Giulia.

Nel Friuli Venezia Giulia la Malvasia ha trovato una casa ideale. La tradizione vitivinicola friulana, che affonda le radici nei secoli, ha infatti saputo preservare e valorizzare la Malvasia, trasformandola in un simbolo di qualità e autenticità.

Qui la Malvasia si esprime attraverso una varietà di stili e interpretazioni, ognuna delle quali riflette le caratteristiche uniche del terroir locale.

La regione offre un ambiente ideale per la coltivazione di questa varietà, con i suoi terreni ricchi di minerali e un clima che favorisce la maturazione ottimale delle uve. Le Malvasia del Friuli Venezia Giulia si distinguono per la loro eleganza e complessità, con note che spaziano dal floreale al fruttato, arricchite da una freschezza che rende i vini particolarmente apprezzati.

Le Malvasie del Friuli sono piante vigorose, con le loro foglie ampie e produzioni medio alte che variano dai 60 ai 100 quintali ettaro in base al territorio. La loro vigoria porta ad avere delle uve con salinità, freschezze e acidità sostenute. E sono proprio queste caratteristiche – la salinità, la freschezza, l’equilibrio – a rendere la Malvasia così unica.

La Malvasia Istriana.

In Italia esistono ben 20 varietà di Malvasia, a bacca bianca e nera, aromatici e non aromatici, derivanti da differenti cloni e biotipi.

Una di queste varietà è la Malvasia Istriana, una delle espressioni più interessanti anche in Friuli Venezia Giulia.

Questo sottotipo di Malvasia è spesso più profumato e aromaticamente intenso rispetto ad altre varianti, con note di fiori bianchi, frutta matura e spezie, che la rendono un vino affascinante e complesso.

Le uve di Malvasia Istriana sono coltivate principalmente nelle zone collinari della regione, dove i terreni ben drenati e il clima temperato favoriscono una maturazione ottimale. Il risultato è un vino che combina freschezza e struttura, con un bouquet aromatico che spazia dal floreale al fruttato, arricchito da una leggera nota minerale.

Malvasia Brumat Gabriele.

Tra le tante interpretazioni della Malvasia Istriana, la Malvasia IGT Friuli Venezia Giulia Brumat Gabriele è un esempio di come questo vitigno possa essere interpretato con delicatezza e sofisticazione.

Con il suo colore oro tenue e luminoso, è un vino che affascina fin dal primo sguardo. Il naso si apre con sentori di fiori gialli, come la mimosa e la rosa gialla, che si intrecciano con note di miele e frutti maturi come la pesca gialla e l’albicocca.

La freschezza muschiata e balsamica di questo vino è accentuata da toni di erbe aromatiche e una sottile nota rocciosa, che conferisce complessità e profondità senza sovraccaricare il palato.

In bocca si presenta glicerico e vellutato, con un ritorno immediato della frutta e una freschezza equilibrata. La nota sapida e quasi salata esplode al finale, esaltando la componente floreale e lasciando una sensazione di piacevole equilibrio.

Vitigni antichi espressione del territorio.

La Malvasia Brumat Gabriele, da oltre settant’anni ha trovato nella zona DOC Friuli Isonzo, nella parte Orientale del Friuli Venezia Giulia, una casa perfetta. In questi terreni, vigorosa e armoniosa, regala una produzione che esprime l’anima del territorio.

Le sue ampie foglie e la vegetazione rigogliosa, risultato di un’attenzione scrupolosa e di una gestione sapiente dei vigneti, contribuiscono a mantenere intatte le sue caratteristiche aromatiche: freschezza, acidità e un equilibrio che continua a evolvere anche dopo le operazioni di potatura.

Queste viti antiche sono testimoni di annate aride, piovose, di stagioni imprevedibili. Sono viti stabili, resistenti, integrate in un ecosistema che le ha accolte e con cui hanno trovato un equilibrio straordinario. Il loro valore è inestimabile, perché racchiudono la memoria e l’essenza di un luogo, e il vino che ne deriva è un viaggio nel tempo, una finestra aperta su un passato che continua a vivere, ogni anno, in ogni sorso.

Per questo è fondamentale preservarle. Sono l’anima del terroir, un legame indissolubile con la terra e il tempo, che non può essere spezzato.

Una degustazione, un racconto.

Immaginate di trovarvi all’alba, con il sole che inizia a riscaldare gli acini dorati della vigna di Malvasia. I fiori gialli che costellano la vigna si fanno più intensi, e la rosa gialla sboccia insieme alla mimosa dolce, richiamando le api. Il profumo del miele si mescola all’aria fresca del mattino, evocando un’armonia di sensazioni che si riflettono nel calice.

Ogni sorso di Malvasia Brumat Gabriele è un viaggio nel tempo, un ritorno ai ricordi delle merende di un tempo e alle giornate di lavoro nei vigneti.

Il morso succoso di una pesca matura, l’albicocca spaccata e l’olio essenziale di mandarino si fondono in un’esplosione di sapori che abbracciano il palato. Il finale sapido e floreale è la magia racchiusa in un cristallo di sale, che invita a ricominciare il racconto da capo.

 

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Crediti foto: Azienda Agricola Brumat Gabriele

Imbottigliamento annata 2023: un anno di sfide a lieto fine

Imbottigliamento annata 2023: un anno di sfide a lieto fine 150 150 vinibrumat

L’annata 2023 si è rivelata particolarmente impegnativa per i viticoltori del Friuli Venezia Giulia.

L’andamento climatico è stato molto imprevedibile, con una prima parte segnata da piogge frequenti e fenomeni violenti, come grandinate sparse che hanno colpito a macchia di leopardo l’intera regione. Questo ha richiesto un’attenzione costante per contenere l’insorgere delle principali malattie della vite, come peronospora e oidio.

La Difesa del Vigneto.

Grazie a interventi mirati e tempestivi suggeriti da Antonio, il nostro tecnico agronomo, e messi in opera da Paolo Brumat, siamo riusciti a proteggere le nostre viti (anche di 50 e 70 anni) e dunque a portare in cantina uve  sane. La vendemmia è iniziata a fine agosto con i bianchi e si è protratta fino a metà settembre con la raccolta delle ultime uve rosse di Merlot.

Nonostante le difficoltà climatiche dell’annata 2023, a distanza di nove mesi dalla vendemmia, siamo soddisfatti dei risultati ottenuti.

Ancora una volta, infatti, i Vini Brumat si fanno narratori e tributo del nostro territorio. Ogni annata è un capitolo a sé: una nuova pagina che parla del sole, della pioggia, del vento e delle mani laboriose e amorevoli che trasformano le uve in vino. Di tutela e rappresentazione del nostro terroir come fa un vignaiolo FIVI. Come sono appunto Gabriele e Paolo.

Sesto, il nostro aiuto in vigna

I vini del 2023.

I vini dell’annata 2023, imbottigliati a fine maggio, si presentano un po’ magri, perchè le uve non hanno avuto modo di maturare in modo ideale a causa delle condizioni climatiche.

Si tratta di una caratteristica è comune a tutti i vini del territorio di questa annata, che però non ha compromesso la qualità del prodotto finale. I Vini Brumat 2023, infatti, risultano di grande freschezza e bevibilità.

L’evoluzione dei vini rossi.

I nostri vini rossi stanno ancora affinando, parte in acciaio e parte in botte, e l’evoluzione è positiva.

“Nonostante le difficoltà, i rossi sono di buon livello e stanno mostrando una buona evoluzione”.

Siamo orgogliosi di questa analisi che abbiamo fatto internamente, a conferma della validità delle nostre scelte in vigneto ed in cantina.

L’annata 2023 è stata una sfida che Vini Brumat ha affrontato con professionalità e dedizione. Il risultato è una gamma di vini freschi che incarnano il meglio che la natura ci ha potuto offrire nel 2023.

Quelli del 2023 sono vini frutto di una stagione complessa ma piena di insegnamenti e soddisfazioni che vogliamo presto condividere.

Ora facciamo silenzio, i vini stanno riposando-affinando in bottiglia!

 

© Vini Brumat